Perchè conviene aprire una società alle Canarie (vantaggi fiscali e altro)
Panorami incredibili, clima mite tutto l’anno, gente accogliente e simpatica, qualità della vita elevata ma soprattutto enormi vantaggi fiscali. Sono sempre più numerosi gli italiani che decidono di trasferirsi alle Canarie. Da mete turistiche, predilette soprattutto dai più giovani per le loro vacanze o dagli anziani che le scelgono come nuova residenza per trascorrere gli anni della pensione, le splendide isole immerse nell’oceano Atlantico in pochissimi anni sono diventate fonte di opportunità per coloro che decidono di dare una svolta alla loro vita e investire i loro risparmi. In che modo? Aprendo una società. D’altronde secondo l’ultima classifica “Doing Business 2017” della Banca Mondiale, ovvero quella che misura la capacità di stimolare gli affari, l’Italia scivola di ben cinque posizioni rispetto allo scorso anno piazzandosi solo al 50esimo posto, mentre la Spagna migliora salendo di un gradino e raggiungendo la 32esima posizione. Non sorprende, quindi, che molti decidano di partire e costituire una società in terra iberica. La possibilità di accedere in maniera molto più semplice e diretta al mercato internazionale, e quella di usufruire di una tassazione molto più vantaggiosa rispetto al Bel Paese stanno portando tanti investitori, giovani e meno giovani, a tentare la fortuna proprio alle Canarie.
Non solo rotta per pensionati e vacanzieri, dunque, ma anche destinazione di imprenditori che stanchi delle lungaggini burocratiche italiane, delle tasse troppo alte e dei pochi incentivi a loro disposizione fanno i bagagli per volare via e investire in una delle nove isole – 7 grandi e 2 piccole – che compongono l’arcipelago. La loro posizione, inoltre, le rende perfette per guardare sia ai mercati occidentali che a quelli orientali. Situate nell’oceano Atlantico, davanti alla costa dell’Africa e al deserto del Sahara, al largo del Marocco, poco più a nord rispetto al Tropico del Cancro, fanno parte della Spagna e quindi dell’Unione Europea ma sono vicinissime geograficamente ai mercati emergenti africani. Rappresentano, insomma, un hub perfetto per il proprio business e un fondamentale centro affaristico, finanziario e marittimo a livello internazionale. In quanto Comunità autonoma, inoltre, le Canarie dispongono di un Parlamento e organi di governo propri che gli conferiscono la stabilità politica e sociale proprie di un sistema democratico avanzato che permette di beneficiare di una serie di eccezioni e modulazioni molto favorevoli nell’applicazione del Diritto Comunitario. Grazie alla possibilità di gestire i servizi di sanità e l’educazione all’interno del proprio territorio, possiedono alte capacità concorrenziali.
Economia. Da un punto di vista economico, le Canarie sono una delle più floride comunità autonome della Spagna, gli alberghi registrano il tutto esaurito da almeno due anni e sono completamente occupati fino al 2018. Le isole nel frattempo continuano ad accogliere nuovi residenti stranieri, tra i quali anche molti pensionati italiani che – secondo le ultime stime dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) – hanno superato le oltre 20mila presenze. Qui il reddito procapite ammonta a 22.898 euro l’anno; un pranzo per due in un ristorante medio costa 30 euro; un litro di latte 0,90 euro; un litro di benzina 1,02 euro e affittare un piccolo appartamento in un centro città ha un prezzo di 450 euro al mese. Il Regime Economico e Fiscale delle Canarie (REF), inoltre, ha dotato le isole di condizioni eccezionali per dare impulso al commercio e agli investimenti. Esso, infatti, contiene una serie di incentivi fiscali relativi alla creazione e allo sviluppo di nuove imprese autorizzate dall’Unione Europea e dalla legge spagnola per compensare la loro posizione periferica e la lontananza rispetto al resto del territorio spagnolo e d’Europa. I settori trainanti dell’economia sono quelli del turismo, della ristorazione e dell’immobiliare, ma vanno bene anche quelli dell’agricoltura, della pesca e del vino. Questi ultimi rappresentano la maggior parte delle esportazioni con origine nelle isole. L’attività industriale si concentra soprattutto nei campi dell’energia e dell’acqua, produzione alimentare, lavorazione del tabacco e altre industrie leggere e della costruzione.
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Zone Franche e libero scambio. Esistono, poi, le cosiddette “Zone Franche” dove le imprese possono godere di un libero scambio e di una serie di benefici. In queste particolari aree, infatti, si procede all’immagazzinamento, trasformazione e distribuzione di merci senza che vengano applicati oneri, tariffe doganali o imposte indirette. Questo comporta la possibilità di introdurre interessanti vantaggi economici per lo sviluppo di attività imprenditoriali insediate in queste aree: qualsiasi merce può transitare dalla Zona Franca indipendentemente dalla sua provenienza; le merci possono essere vendute liberamente sia all’interno dell’Unione Europea che in tutte le altre destinazioni nel mondo; tutte le operazioni realizzate all’interno della Zona Franca risultano esenti da qualsiasi tipo d’imposta. Due le zone franche delle Canarie: una a Gran Canaria e l’altra a Tenerife. La prima dispone di 300.000 metri quadrati per ospitare progetti di investimento; la seconda invece comprende tutto il recinto portuale di Santa Cruz e del porto di Granadilla di Abona.
Vantaggi di aprire una società alle Canarie. Come abbiamo visto, sono numerosi i vantaggi per coloro che decidono di fare imprese nell’arcipelago: posizione geografica strategica, vicinanza con i mercati emergenti dell’Africa occidentale, benefici fiscali e ottimi collegamenti marittimi e aerei con tutto il mondo. A questo si unisce un’economia in forte ripresa, ottime infrastrutture che garantiscono il transito rapido ed efficace di persone e mercanzie, e una rete di servizi in continua espansione. Senza dimenticare il clima mite tutto l’anno che le rende meta continua di turisti e viaggiatori. Aprire un’azienda costa in media 60 euro tasse comprese, l’Iva è al massimo al 7% e l’imposizione fiscale, tra agevolazioni varie, risulta scontata fino al 90% rispetto all’Italia. Inoltre, pur godendo di molti benefici sulle imposte, le Canarie non rientrano nei cosiddetti “paradisi fiscali” e quindi sono fuori dalla famigerata “Black List” che non pochi problemi genera a imprenditori e investitori. Ogni cosa insomma è legale e alla luce del sole.
Agevolazioni fiscali. Tutte le Isole Canarie: Tenerife, Gran Canaria, La Palma, Fuerteventura, Lanzarote, El Hierro e La Gomera sono state dichiarate dal governo spagnolo zone a statuto speciale per agevolarne lo sviluppo economico. Questo permette di godere di agevolazioni molto interessanti per coloro che vogliano investire qui aprendo attività o società. Il regime fiscale delle Canarie prevede per le imprese la possibilità di usufruire di una tassazione con un’aliquota del 4%. Quindi ad oggi uno dei migliori regimi fiscali europei, se non il migliore. Le isole sono parte integrante dell’Europa ma in extraterritorialità dal punto di vista IVA. Ciò significa che l’IVA non è dovuta. Per questa ragione per le società che operano alle Canarie vi è già un consistente vantaggio, che le rende più competitive e allettanti nella loro veste di consulenti, intermediari, erogatori di servizi e fornitori di beni, nella procedura di fatturazione verso entità ubicate al di fuori del territorio canario e spagnolo. Potendo interagire quindi con i propri clienti abituali o nuovi, italiani o del resto del mondo, si potrà: fatturare senza IVA verso altre società, fatturare con un’imposta pari al solo 7% verso persone fisiche.
Altri vantaggi e incentivi fiscali dovuti alla tassazione isole Canarie sono l’assenza di tasse per trasferimenti patrimoniali e atti giuridici documentati per le nuove società domiciliate nelle Isole Canarie. Le imprese neo costituite sono infatti soggette all’esenzione della tassa sui trasferimenti patrimoniali (ITP) e Atti Giuridici Documentati (AJD). E c’è la riduzione dell’imponibile fino al 90% degli utili non distribuiti che vengono utilizzati per l’acquisto di immobili alle Isole Canarie. Senza dimenticare la riduzione del 50% sull’aliquota d’imposta per la produzione e successiva esportazione di beni materiali. Quindi per i prodotti agricoli, industriali, pesca e allevamento.
Tipi di società. A questo punto bisogna decidere che tipo di società si vuole aprire, se si vuole avviare una società di capitali o una società di persone. Nel primo gruppo rientrano la: Sociedad de Responsabilidad Limitada, la Sociedad Anónima e la Sociedad Comanditaria Simple o por Acciones, mentre nel secondo troviamo la Sociedad Regular Colectiva e la Sociedad Comanditaria Simple. Le società di capitali godono del beneficio della responsabilità limitata, ossia, in caso di fallimento, la responsabilità dei soci per i debiti dell’azienda è limitata al capitale societario. Nella società di persone, invece, i soci rispondono illimitatamente per le obbligazioni sociali, ossia sono tenuti a far fronte a eventuali debiti societari utilizzando anche il loro patrimonio personale. Per dar vita ad una società limitata si dovrà avere un capitale sociale di 3.006 euro mentre se si vuole puntare all’equivalente di una nostra SpA il capitale sociale dovrà essere di 60.mila euro minimo.
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Come fare e i documenti necessari. Per aprire una partita Iva locale (Nie) attiva da subito basteranno poche ore e in base a parametri forfettari quali i metri quadrati dell’esercizio, il tipo di prodotto commerciato e il tipo di guadagni che si avranno. La società deve essere costituita davanti a un notaio e sarà necessario ottenere il NIF (il numero di identificazione fiscale della società), o il CIF (partita iva per imprese). In secondo luogo, bisogna iscriversi al Registro Mercantil e ad altri registri particolari. Si tratta del passaggio in cui si perderà molto tempo. Il modo migliore per ottenere assistenza e informazioni adeguate è contattare il portale web appositamente creato per chi vuole investire alle Canarie oppure la Camera di Commercio Italiana in Spagna e la Camera di Commercio e Industria italiana per la Spagna. Un altro strumento utile creato appositamente per tutti gli stranieri che vogliono investire nelle Isole Canarie è la Ventanilla Única Empresarial, ossia lo Sportello Unico che offre assistenza e un servizio integrale all’imprenditore. Utilizzando lo Sportello Unico è possibile, infatti, costituirsi come impresario individuale o creare una società direttamente in sede tramite appuntamento.
Su quali settori puntare. Per la loro stessa natura, le isole Canarie hanno una vocazione al turismo. Dunque è il settore terziario a dominare l’economia dell’arcipelago ed è anche quello che è cresciuto maggiormente negli ultimi anni. Basti pensare che esso rappresenta più dell’80% del Prodotto Interno Lordo (PIB o “Producto Interior Bruto”). A farla da padrone sono quindi il turismo, il commercio, i trasporti, il settore alberghiero e quello delle comunicazioni. Ma opportunità ci sono anche nell’investimento immobiliare. Con la crescita continua dei turisti, comprare una casa da affittare ai turisti è la scelta più comune per tanti italiani. Le case hanno prezzi variabili ma sono sicuramente inferiori all’Italia. Quando si decide di comprare un immobile, è bene informarsi sulle tasse del comune, eventuali tasse di condominio, gestione degli spazi comuni e dell’ICI spagnola, denominata IBI. Il valore dell’IBI si calcola dal valore immobiliare dell’immobile applicando un coefficiente variabile entro lo 0,4 e l’ 1,3%.
Bene anche il settore primario dove a dominare sono la pesca e l’agricoltura. Negli ultimi tempi il governo locale ha, infatti, deciso di incentivare il recupero delle terre incolte nelle isole, che sono tante. Ci sono, poi, anche imprenditori che hanno aperto aziende di altra natura, compresi stabilimenti produttivi, agevolati dal regime fiscale speciale come lo ZEC riservato a chi investe e crea almeno 5 posti di lavoro. Si potrebbe, ad esempio, pensare di investire in nuove tecnologie sostenibili, soprattutto nei settori della produzione di energia pulita come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico, appoggiandosi alle strutture universitarie delle isole e alle installazioni dei vari parchi tecnologici.
Naturalmente il consiglio è di non lanciarsi all’avventura senza sapere e vagliare bene ogni aspetto. Sarebbe quindi opportuno trascorrere un po’ di tempo nell’arcipelago, girare tutte le isole, e capire se si vuole, non solo decidere di trascorrere la vita qui, ma anche e soprattutto se si vuole investire. Magari rivolgendovi a dei professionisti in grado di essere concretamente d’aiuto in tutte le operazioni da dover affrontare ed evitare così brutte sorprese. Tutto questo, unito a una buona dose di coraggio e ambizione, possono darvi la spinta necessaria per cambiare e perché no, avere il successo che meritate.
Di Enza Petruzziello