Non solo Bed&Breakfast. Per arrotondare e diventare dei piccoli imprenditori nel campo del turismo non serve disporre di un grande appartamento o villa. Spesso è sufficiente affittare anche solo una stanza della propria casa. Gli inglesi lo chiamano “short rent”, ed è il boom del momento: mettere in affitto una camera, anche solo per pochi giorni, per chi vuole viaggiare a prezzi contenuti. Perché possedere un immobile rappresenta, in tempi di crisi economica, ancora una valida risorsa per garantirsi un guadagno extra o solo per coprire le spese. Tra tasse, mutuo e bollette, il nostro immobile – tanto faticosamente conquistato – può, infatti, diventare un vero fardello nel nostro bilancio famigliare. Allora bisogna rimboccarsi le maniche e studiare una soluzione.
Se anche tu hai una stanza libera, forse è proprio arrivato il momento di sfruttare questo piccolo “tesoro”. Basti pensare che molti riescono con il solo affitto di una camera, di una tavernetta o di una mansarda trasformate in un monolocale, a pagare l’intero mutuo e le spese di manutenzione della propria abitazione. C’è chi addirittura si spinge oltre le mura domestiche. Chi ha un giardino per esempio con il sito campinmygarden – letteralmente “campeggia nel mio giardino” – può mettere in affitto una piazzola per campeggiatori.
Certo, per poter guadagnare una discreta cifra bisognerebbe avere almeno tre camere a disposizione o magari affittare un’intera casa. Ma se non abbiamo molto spazio, possiamo semplicemente limitarci alle nostre mura domestiche. In che modo? Con lo “short rent”, appunto. Un affitto breve o brevissimo di qualche giorno, settimana o mese che promette di venire incontro alle esigenze di molti proprietari di casa soprattutto in luoghi turistici o città metropolitane. Pensate ai grandi eventi: diversi saranno i visitatori che avranno bisogno di una camera per pochi giorni, ed ecco che la nostra abitazione diventa perfetta per loro. I ricavi che si riesce a ottenere con questa formula sono anche quattro volte quelli tradizionali medi. Anche perché si tratta di un modo per guadagnare durante tutto l’anno e non soltanto nel corso della stagione estiva. In più, oltre all’arricchimento materiale, si potrà beneficiare di un arricchimento culturale. Con questa formula sarà possibile conoscere non solo persone provenienti da più parti del mondo ma anche di avere consigli utili su possibili mete di viaggio.
Gli affitti veloci e turistici, dunque, sono un’ottima soluzione per chi dispone di una sola stanza libera ma anche per chi non vuole rischiare di avere degli inquilini insolventi. L’iter burocratico inoltre è molto più snello e semplice. Occorre però limitare l’attività a non più di 9 mesi l’anno. Questo tipo di locazione (non si devono superare i 30 giorni di affitto), infatti, prevede un contratto diverso: non è obbligatorio registrare il contratto d’affitto ma solo compilare un modulo con scritto le date di entrata e uscita dell’ospite, i dati fiscali per intestare la ricevuta di pagamento ed eventualmente due righe per il trattamento per la privacy. La ricevuta dovrà essere allegata alla dichiarazione dei redditi per la relativa tassazione.
Attenzione: disporre di una stanza non è sufficiente. Il lavoro che c’è dietro è tanto. Innanzitutto dal punto di vista legale. Uno dei primi passi sarà informarsi sui vincoli del proprio comune in materia perché ogni municipio detta le sue condizioni per quanto riguarda la locazione immobiliare di breve durata destinata ai turisti. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello assicurativo. Può capitare, per esempio, che gli ospiti restino qualche volta vittime di un incidente o di un infortunio. E che pretendano di essere tutelati. Non basta l’assicurazione sul locale o sulla casa: meglio una polizza che copra la responsabilità civile e che risponda sia per il danno all’ospite sia per quello che l’ospite stesso può provocare a terzi. È richiesto inoltre anche un notevole investimento di tempo: bisogna essere presenti sia all’arrivo dell’ospite sia al momento della partenza, ed essere disponibili a fornire indicazioni e consigli.
E poi c’è la forma, ovvero l’aspetto della stanza. Gli inquilini col tempo, e con l’aumento dell’offerta, sono diventati sempre più esigenti. Non basta dunque avere una camera libera e affittarla. Quelle che più fanno colpo sui clienti sono dotate di una bella vista, arredate con gusto e a prezzi concorrenziali. Ogni ambiente deve essere dotato di wi-fi potente dal momento che tutti gli ospiti desiderano avere nella propria stanza una connessione internet per comunicare a distanza. Pulizia e organizzazione sono altri due elementi fondamentali che non possono mai mancare. Non dimentichiamo la pubblicità. Ci sarà bisogno di uno spazio dove pubblicare l’annuncio. E quale mezzo migliore di internet? Ci sono moltissimi siti in cui presentare la propria offerta. Tra i più famosi c’è Airbnb, portale online che mette in contatto persone in ricerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono uno spazio extra da affittare, generalmente privati. Tantissimi gli utenti che ogni giorno affollano le sue pagine. Per battere la concorrenza, oltre a un annuncio efficace, di grande importanza saranno le immagini che si andranno a inserire sul sito in quanto le foto più belle attirano di più i visitatori.
Importante, infine, è mantenersi bassi con i prezzi per essere competitivi almeno all’inizio dell’attività. Una volta che i feedback saranno positivi e le recensioni si moltiplicheranno, allora sì che si potrà pensare di aumentare la tariffa.
Di Enza Petruzziello