Il paese con gli affitti più bassi al mondo
L’affitto di una casa, di un appartamento, rappresenta uno dei costi che più di ogni altro incide sul nostro budget mensile. Poter risparmiare su questa importante spesa diventa per molti una necessità. Eppure al mondo c’è chi con appena 88 centesimi di euro ha l’affitto garantito tutto l’anno. Sì, avete capito bene, solo 88 centesimi. Un sogno per molti, una realtà per pochi fortunati che si chiama Fuggerei. Questo il nome del quartiere dove a un piccolo costo si può affittare una casa. Siamo in Germania, nella parte sud-occidentale della Baviera, precisamente ad Augusta. È qui che si trova Fuggerei, il quartiere con gli affitti più bassi al mondo, divenuto una vera e propria attrazione turistica. Si tratta del più antico complesso di case popolari al mondo, composto da 8 vicoli, 67 case con 140 appartamenti e una propria chiesa, circondato da mura con tre porte, un tempo sorvegliate. Insomma una vera e propria mini-città in cui poter vivere con poco, dove tutti si conoscono e dove la vita scorre tranquilla.
Fondato da Jakob Fugger nel primo Cinquecento, il quartiere fu edificato per gli artigiani e lavoratori impoveriti di Augusta. Per poterci entrare una persona doveva essere residente di Augusta, cattolico, di buona reputazione e per un qualsiasi motivo incapace di pagarsi una casa con il proprio lavoro. L’affitto annuale per un appartamento all’epoca ammontava a 1 fiorino. In cambio l’unica richiesta, oltre all’affitto irrisorio, era quella di recitare una preghiera in memoria del generoso benefattore. Nel corso del tempo il prezzo non è mai cambiato, ecco perché si è mantenuto così basso. Comprensibilmente, questo rende una casa qui altamente desiderabile. C’è una lista di attesa di quattro anni e ottenere un alloggio per molti è come vincere alla lotteria.
Il fondatore era un banchiere e commerciante, considerato dagli storici come l’uomo più ricco della sua epoca. Nono di dieci figli di una ricca famiglia di mercanti, era inizialmente destinato al clero. Fu nominato canonico nel convento francescano di Herrieden, ma la morte e la sfortuna dei suoi fratelli più anziani lo costrinsero ad abbandonare la carriera ecclesiastica per gestire l’impresa familiare. Negli anni riuscì ad accumulare una fortuna enorme. Visse a Venezia dal 1473 al 1478, risentendo degli influssi architettonici delle case popolari presenti in Laguna: le case a schiera disposte in file parallele, la divisione delle stesse in appartamenti su piani diversi, la ripartizione dello spazio in maniera eguale e funzionale, il sistema di separazione delle scale rappresentarono elementi-simbolo d’indipendenza e d’individualità all’interno della comunità. Tutti questi aspetti furono poi replicati a Fuggerei quando, tra il 1512 e il 1515, fece costruire la nuova sede dell’impresa di famiglia e successivamente il quartiere per ospitare i lavoratori. Per la costruzione del distretto i Fugger investirono complessivamente circa 25.000 ducati d’oro, più o meno la stessa cifra spesa da Jakob, nello stesso periodo, per l’acquisto di un diamante da regalare alla moglie.
Attualmente a Fuggerei vivono circa 150 persone e il suo più famoso abitante è stato il bisnonno del grande Mozart. Un esempio di edilizia sociale che dopo 500 anni è ancora in piedi e che resta il più antico al mondo. Le case formano una struttura continua e simmetrica suddivisa in otto settori. Il quartiere è visitato ogni anno da turisti provenienti da tutto il mondo. E se vi aspettate di trovare ambienti spartani o vecchi, vi sbagliate. Le case all’interno sono arredate sì in modo semplice, ma hanno tutti i comfort e non danno dunque alcuna impressione di povertà o di trascuratezza.
Purtroppo per viverci bisogna essere i tedeschi e vivere almeno da due anni ad Asburgo. È necessario, inoltre, dimostrare il proprio stato di indigenza, la professione della religione cattolica e la totale assenza di debiti. Per quanto riguarda la preghiera da recitare in memoria del fondatore, la responsabile della comunicazione Astrid Gabler dice che ormai si tratta di un scelta volontaria e non obbligatoria. Nel contratto però si esige che l’inquilino – una volta superate le sue difficoltà economiche – ceda la propria casa ad altri bisognosi. I residenti sono anche invitati a contribuire alla comunità con una serie di lavoretti, di giardinaggio ad esempio, o rendersi disponibili come guardiani notturni. Il quartiere ha infatti degli orari: le porte si chiudono alle dieci di sera, dopo non è permesso né entrare né uscire. Ma niente paura, la multa per un ritardo varia dai 50 centesimi a un euro.
Il quartiere riceve diverse entrate grazie al turismo: sono circa 180mila i visitatori l’anno che pagano 4 euro per passeggiare tra le caratteristiche strade, visitare la Chiesa e ammirare il museo nella Mittlere Gasse che espone un appartamento perfettamente conservato e documenta con film, tavole esplicative, testi e pezzi espositivi la storia dei Fugger e del distretto. È anche possibile visitare il rifugio antiaereo, costruito nel corso della Seconda Guerra Mondiale per sfuggire ai bombardamenti, e uno degli appartamenti moderni di oggi. Da non perdere poi il negozio per acquistare libri, souvenir e dolci prelibatezze con lo stemma nobiliare dei Fugger e l’imperdibile torta Fugger.
Il resto del finanziamento arriva da un fondo istituito da Jacob Fugger in onore del Santo locale, St Ulrich, dotato di 10.000 fiorini e che continua ancora a generare interesse.
Se vi trovate da quelle parti vale la pena visitare Fuggerei e scoprire come l’edilizia sociale a volte può resistere agli anni e anzi dimostrarsi assolutamente attuale.
Per informazioni turistiche questo è il sito del pittoresco ed economicissimo quartiere: www.fugger.de/en/home.html.
Di Enza Petruzziello